Il santuario, costruito in seguito a un’apparizione miracolosa nel 1490, segna la trasformazione in senso umanistico-rinascimentale della cultura cremasca.
Santuario di Santa Maria della Croce
Il santuario, costruito in seguito a un’apparizione miracolosa nel 1490, segna la trasformazione in senso umanistico-rinascimentale della cultura cremasca.
Il santuario, costruito in seguito a un’apparizione miracolosa nel 1490, segna la trasformazione in senso umanistico-rinascimentale della cultura cremasca (progetto di Giovanni Battagio).
Si tratta di un complesso organismo a pianta centrale, articolato esternamente in quattro zone sovrapposte; sopra una fascia scandita da paraste trabeate intervallate da ampie specchiature, si elevano tre ordini di gallerie (l’ultimo è opera dell’architetto cremasco Giovanni Antonio Montanaro, che concluse la costruzione con una galleria di gusto tardo-gotico nel 1499). Al restauro stilistico dell’architetto Emilio Gussalli (1904) si devono le reinvenzioni decorative leggibili all’esterno, come i pinnacoli di pietra, i graffiti delle porte cieche e le cupole di rame a copertura dei corpi minori.La campagna decorativa coinvolse l’edificio a più riprese, a partire dal 1501, quando il veneto Benedetto Diana eseguì l’ancona della Vergine Assunta con gli Apostoli (cappella maggiore – vi compare una rara raffigurazione del distrutto castello di Crema).Tra il 1575 e il 1580 circa furono decorati gli altari nelle cappelle, con le pale di Bernardino Campi (Adorazione dei magi e Deposizione), di Antonio Campi (Adorazione dei pastori) e del cremasco Carlo Urbino (Salita al Calvario).
Tra il 1700 e il 1702, per i Carmelitani Scalzi da poco insediati nel convento, il pittore valtellinese Giacomo Parravicino decorò la cupola maggiore (Trionfo della Croce) e i fratelli Grandi eseguirono gli affreschi del braccio nord con le storie di Mosè (1721).Le storie di Davide del braccio sud sono di Giuseppe e Giovanni Antonio Torricelli (1762).Nello scurolo è conservato il gruppo scultoreo raffigurante l’apparizione della Madonna a Caterina degli Uberti (XVII e XVIII secolo).