Da Mondadori 'Siria mon amour': il coraggio di esser liberi
Libri e libertà, quando le parole riescono a distruggere muri e costruire ponti. Da Mondadori, in via Mazzini 48 a Crema, la storia di Amani, sfuggita a un matrimonio combinato in Siria, oggi eroina contemporanea, scrittrice e testimonial di una linea di make up ispirata alle donne mediorientali. Perché libertà è anche poter scrivere e mettere un velo di rossetto.
Amani El Nasif. Ventisettenne siriana cresciuta in Veneto. Bella, tenace, al confine tra due civiltà, tra due mondi paralleli che sembrano ruotare in epoche diverse. Sorriso contagioso di chi ama la vita, occhi profondi di una storia vissuta da raccontare. Aveva sedici anni quando Amani, dovette lasciare l’Italia per volare ad Aleppo, la sua città natale. “Questioni burocratiche” le disse la madre, una vocale sbagliata sul suo passaporto, era da aggiustare al più presto per poter lavorare legalmente in Italia. Amani, la Siria l’aveva conosciuta solo su Google e tra i libri di scuola, per lei la Siria erano la Mesopotamia, l’Eufrate, le verifiche e le interrogazioni. Era curiosa, ma al suo arrivo, ad aspettarla, c’era la verità, o meglio la mostruosa bugia della famiglia, c’erano anche dei documenti da firmare, ma quelli del suo matrimonio con un cugino più grande di dieci anni, violento e carico di odio. Partita con jeans bianchi, unghie smaltate di rosso e capelli piastrati fu costretta al velo, a un notevole aumento di peso e a violenze fisiche e psicologiche di ogni tipo. Era schiava. Era sola. Era il nulla. La paura di vivere da prigioniera fu però più grande di quella di morire, iniziò così la sua lotta per la libertà. Furono 399 giorni di denti stretti, ribellione e puro amore per la vita. La sua vita. Quelle delle giornate con le amiche, col fidanzatino Andrea, quelle in cui puoi scegliere cosa indossare, cosa leggere, se uscire a passeggiare o stare in casa a guardare un film. Con l’aiuto di uno zio riuscì a tornare in Italia, dove nacque Vittoria. Testimonianza di vita. Per lei e per tutte le donne del mondo ha scritto la sua storia, in un romanzo mozzafiato, “Siria Mon amour” ed è diventata testimonial del brand Wyconic Cosmetics che le ha dedicato una capsule collection di ispirazione mediorientale, per celebrare l’eroina contemporanea, il suo coraggio e la sua determinazione. “Wyconic Amani" , è composta da prodotti dal nome arabo e significato profondo, come il Kajal Hayati, ovvero vita mia, o il mascara Nur Ayuni, luce dei miei occhi. Parole d’amore, perché Amani vuole libertà, e non esiste libertà là dove non si prova amore.
Amani El Nasif. Ventisettenne siriana cresciuta in Veneto. Bella, tenace, al confine tra due civiltà, tra due mondi paralleli che sembrano ruotare in epoche diverse. Sorriso contagioso di chi ama la vita, occhi profondi di una storia vissuta da raccontare. Aveva sedici anni quando Amani, dovette lasciare l’Italia per volare ad Aleppo, la sua città natale. “Questioni burocratiche” le disse la madre, una vocale sbagliata sul suo passaporto, era da aggiustare al più presto per poter lavorare legalmente in Italia. Amani, la Siria l’aveva conosciuta solo su Google e tra i libri di scuola, per lei la Siria erano la Mesopotamia, l’Eufrate, le verifiche e le interrogazioni. Era curiosa, ma al suo arrivo, ad aspettarla, c’era la verità, o meglio la mostruosa bugia della famiglia, c’erano anche dei documenti da firmare, ma quelli del suo matrimonio con un cugino più grande di dieci anni, violento e carico di odio. Partita con jeans bianchi, unghie smaltate di rosso e capelli piastrati fu costretta al velo, a un notevole aumento di peso e a violenze fisiche e psicologiche di ogni tipo. Era schiava. Era sola. Era il nulla. La paura di vivere da prigioniera fu però più grande di quella di morire, iniziò così la sua lotta per la libertà. Furono 399 giorni di denti stretti, ribellione e puro amore per la vita. La sua vita. Quelle delle giornate con le amiche, col fidanzatino Andrea, quelle in cui puoi scegliere cosa indossare, cosa leggere, se uscire a passeggiare o stare in casa a guardare un film. Con l’aiuto di uno zio riuscì a tornare in Italia, dove nacque Vittoria. Testimonianza di vita. Per lei e per tutte le donne del mondo ha scritto la sua storia, in un romanzo mozzafiato, “Siria Mon amour” ed è diventata testimonial del brand Wyconic Cosmetics che le ha dedicato una capsule collection di ispirazione mediorientale, per celebrare l’eroina contemporanea, il suo coraggio e la sua determinazione. “Wyconic Amani" , è composta da prodotti dal nome arabo e significato profondo, come il Kajal Hayati, ovvero vita mia, o il mascara Nur Ayuni, luce dei miei occhi. Parole d’amore, perché Amani vuole libertà, e non esiste libertà là dove non si prova amore.
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