Gianni Del Savio e Massimo Bubola a Crema ospiti della Libreria La Storia
L’idea da cui nasce la Libreria La Storia non è quella della semplice vendita di libri bensì è il desiderio di proporsi come punto di incontro di esperienze, di percorsi e professionalità differenti. Nascono con questo spirito i numerosi eventi che stiamo proponendo. I prossimi saranno giorni densi, sia dal punto di vista della cultura che da quello delle emozioni.
Si inizia sabato 14 aprile, alle ore 18, con il critico musicale Gianni Del Savio - storico redattore di Buscadero, magazine di informazione rock, voce di radio Popolare, animatore di Festival musicali importanti come quelli di Sestri Levante e Pesaro – che presenta il suo libro “Nina Simone. Il piano, la voce e l’orgoglio nero” ed. Vololibero, nel quale è riuscito a condensare in un formato agile e accessibile anche ad un pubblico di profani, l’ arte e la vita di uno dei miti della black music. Eunice Waymon, nome all’anagrafe di questa artista che sfugge ad ogni tentativo di classificazione ed inquadramento, ha attraversato il sec. XX guardandolo negli occhi. E anche del suo impegno politico si parlerà: lei, che disse a Martin Luther King “Non sono non violenta”, che era molto più vicina alle idee di Malcom X e delle Black Panthers, lei con le sue esagerazioni, le sue follie, le sue prese di posizione, i suoi successi e fallimenti, ha attraversato, lasciando un segno indelebile, la storia della musica e del costume.
E poi il testimone passa a Massimo Bubola, che venerdì 20 aprile alle 18.30 presenterà il suo libro, candidato al Premio Strega 2018, “Ballata senza nome” ed. Frassinelli. Bubola, nome di culto e figura centrale della musica italiana (con De André scrive e compone album storici come “L’Indiano” e “Rimini” e canzoni indimenticabili come “Il cielo d’Irlanda”), a cento anni dalla battaglia di Caporetto da voce, in una vera e propria Spoon River, ai soldati italiani caduti nella Grande Guerra, ragazzi che rappresentavano l’Italia, i suoi valori, i suoi sogni infranti. Una scrittura poetica e appassionata ci trasporta al 1921, nella Basilica di Aquileia, dove Maria Bergamas deve scegliere, fra undici feretri , quello che verrà tumulato a Roma nel monumento al Milite Ignoto. E’ un libro intenso, che non lascia respiro ma che, allo stesso tempo, è addolcito da una prosa raffinata. Un libro, che come tutto il lavoro di ricerca sulla prima guerra mondiale che Bubola sta portando avanti da anni, meriterebbe di essere proposto a scuola.
Per informazioni e prenotazioni clicca qui.
Si inizia sabato 14 aprile, alle ore 18, con il critico musicale Gianni Del Savio - storico redattore di Buscadero, magazine di informazione rock, voce di radio Popolare, animatore di Festival musicali importanti come quelli di Sestri Levante e Pesaro – che presenta il suo libro “Nina Simone. Il piano, la voce e l’orgoglio nero” ed. Vololibero, nel quale è riuscito a condensare in un formato agile e accessibile anche ad un pubblico di profani, l’ arte e la vita di uno dei miti della black music. Eunice Waymon, nome all’anagrafe di questa artista che sfugge ad ogni tentativo di classificazione ed inquadramento, ha attraversato il sec. XX guardandolo negli occhi. E anche del suo impegno politico si parlerà: lei, che disse a Martin Luther King “Non sono non violenta”, che era molto più vicina alle idee di Malcom X e delle Black Panthers, lei con le sue esagerazioni, le sue follie, le sue prese di posizione, i suoi successi e fallimenti, ha attraversato, lasciando un segno indelebile, la storia della musica e del costume.
E poi il testimone passa a Massimo Bubola, che venerdì 20 aprile alle 18.30 presenterà il suo libro, candidato al Premio Strega 2018, “Ballata senza nome” ed. Frassinelli. Bubola, nome di culto e figura centrale della musica italiana (con De André scrive e compone album storici come “L’Indiano” e “Rimini” e canzoni indimenticabili come “Il cielo d’Irlanda”), a cento anni dalla battaglia di Caporetto da voce, in una vera e propria Spoon River, ai soldati italiani caduti nella Grande Guerra, ragazzi che rappresentavano l’Italia, i suoi valori, i suoi sogni infranti. Una scrittura poetica e appassionata ci trasporta al 1921, nella Basilica di Aquileia, dove Maria Bergamas deve scegliere, fra undici feretri , quello che verrà tumulato a Roma nel monumento al Milite Ignoto. E’ un libro intenso, che non lascia respiro ma che, allo stesso tempo, è addolcito da una prosa raffinata. Un libro, che come tutto il lavoro di ricerca sulla prima guerra mondiale che Bubola sta portando avanti da anni, meriterebbe di essere proposto a scuola.
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