Da Rosetta: una garanzia per i tortelli cremaschi
Da sempre Rosetta è stato un simbolo di incontro per i palati cremaschi e non solo, la sua storia ha inizio nel 1964 quando, l’allora trattoria, accoglieva gli avventori “di passaggio” a Passarera, piccola frazione del comune di Capergnanica.
L’eredità di nonna Rosetta è stata portata avanti prima dai figli Carlo e Annamaria (tutt’oggi impegnata nella preparazione dei mitici tortelli cremaschi), e di recente dai nipoti Filippo e Riccardo, che hanno voluto dare un’impronta più moderna all’attività, senza rinunciare alla tradizione e senza perdere la strada che nonna Rosetta aveva imboccato. Siamo quindi alla terza generazione, gli anni sono passati per tutti, ma non per l’anima di Rosetta, ancora ben salda e presente.
Non si può parlare del ristorante Rosetta senza parlare del tortello cremasco, piatto della tradizione unico nel suo genere. Tutt’ora viene preparato secondo la ricetta tradizionale, rigorosamente pizzicato a mano. E che da Rosetta i tortelli siano davvero buoni lo si intuisce dai numerosi riconoscimenti acquisiti negli anni tra cui il “Tortello d’Oro” e la partecipazione alla Confraternita del Tortello Cremasco.
Cosa abbiamo mangiato?
Rosetta ci ha accolti per il pranzo dove abbiamo provato la formula “business lunch” proposta dai nipoti, una scelta di piatti semplici, tradizionali e gustosi.
Si possono scegliere tre diverse tipologie di menù per il pranzo: solo il primo con acqua/calice di vino e caffè, solo secondo e contorno con acqua/calice di vino e caffè oppure il menù completo sempre accompagnato da acqua/calice di vino e caffè. Noi abbiamo scelto il business lunch completo.
La scelta del primo piatto è ricaduta, ovviamente, sui tortelli cremaschi e sul risotto ai frutti di bosco, abbiamo poi proseguito con delle costine di maialino e con un carpaccio di manzo con rucola e raspadura, entrambi accompagnati da patate al forno.
Clicca qui per vedere dettagli e vetrina del Rosetta.
L’eredità di nonna Rosetta è stata portata avanti prima dai figli Carlo e Annamaria (tutt’oggi impegnata nella preparazione dei mitici tortelli cremaschi), e di recente dai nipoti Filippo e Riccardo, che hanno voluto dare un’impronta più moderna all’attività, senza rinunciare alla tradizione e senza perdere la strada che nonna Rosetta aveva imboccato. Siamo quindi alla terza generazione, gli anni sono passati per tutti, ma non per l’anima di Rosetta, ancora ben salda e presente.
Non si può parlare del ristorante Rosetta senza parlare del tortello cremasco, piatto della tradizione unico nel suo genere. Tutt’ora viene preparato secondo la ricetta tradizionale, rigorosamente pizzicato a mano. E che da Rosetta i tortelli siano davvero buoni lo si intuisce dai numerosi riconoscimenti acquisiti negli anni tra cui il “Tortello d’Oro” e la partecipazione alla Confraternita del Tortello Cremasco.
Cosa abbiamo mangiato?
Rosetta ci ha accolti per il pranzo dove abbiamo provato la formula “business lunch” proposta dai nipoti, una scelta di piatti semplici, tradizionali e gustosi.
Si possono scegliere tre diverse tipologie di menù per il pranzo: solo il primo con acqua/calice di vino e caffè, solo secondo e contorno con acqua/calice di vino e caffè oppure il menù completo sempre accompagnato da acqua/calice di vino e caffè. Noi abbiamo scelto il business lunch completo.
La scelta del primo piatto è ricaduta, ovviamente, sui tortelli cremaschi e sul risotto ai frutti di bosco, abbiamo poi proseguito con delle costine di maialino e con un carpaccio di manzo con rucola e raspadura, entrambi accompagnati da patate al forno.
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